Moxabustione

La moxibustione tibetana è chiamata “Metsa” (Me significa fuoco, tsa vuol dire produrre), in quanto il calore prodotto dal fuoco, su un punto particolare, aiuta l’energia a circolare ed a rimuovere il dolore. Questo metodo non è basato sul concetto dei meridiani ma si è sviluppata sulla base di passaggi naturali energetici psico-fisici (gSang, punti, canali). Il corpo è paragonabile ad un canestro di bambù, ricoperto di vie energetiche che stabiliscono connessioni tra il corpo esterno e gli organi interni. Quando il corpo è nella giusta posizione (la posizione naturale eretta), le vie energetiche permettono, al calore prodotto dalla moxibustione e dalle terapie calde, di raggiungere gli organi interni. Queste vie energetiche sono connesse alla forza vitale degli organi ed alle loro funzioni.

Preparazione della moxa

Esistono quattro metodi diversi di moxa:

La moxa che cuoce: i coni di moxa vengono bruciati l’uno dopo l’altro in modo da produrre un calore continuo. Viene utilizzata per problemi come tumori benigni o lipoma
La moxa che brucia: coni di moxa diretta sulla pelle per disordini generali
La moxa che scalda: moxa diretta ed indiretta sui punti corporei
La moxa che riscalda: moxa leggera, utilizzata per i bambini

Indicazioni
La moxibustione può essere indicata nei disordini seguenti: indigestione, metabolismo lento, bassa temperatura, malinconia, dolori causati da stress e tensioni, insonnia, ansietà, paura, attacchi di panico, distensione delle pareti dello stomaco, vertigini, ernia iatale, tumori benigni, malattia dovuta a bile fredda, dolori articolari, artrosi, deformazione ossea, febbre superficiale (febbre “vuota”), sindrome della menopausa, infiammazione dei nervi (sciatica, alcune sindromi neurologiche, ecc.) in breve, il trattamento con la moxa è indicato nei disordini dovuti agli squilibri degli umori flemma e vento.